sabato 9 ottobre 2021

giorni di improvvise partenze e inattesi ritorni

Forse il pezzo dell'album in cui è più evidente l'origine del progetto legata all'idea dei treni.

Un frammento del brano è stato utilizzato in un video di Lepida TV della serie "Incontri con i protagonisti della ricerca"

sabato 4 settembre 2021

la donna che voleva restare seduta

Terzo pezzo dichiaratamente africano del mio repertorio, insieme a Terra Rossa e Of Africa Again, il titolo è ispirato a un episodio reale, l'incontro - in un campo profughi nella regione dei Grandi Laghi - con una donna che non voleva più alzarsi da terra. Per YouTube ho comunque scelto di non utilizzare la fotografia reale, ma una generata appositamente, soprattutto per rispetto per una vicenda decisamente drammatica.

Il mio incontro con la "world music" (intesa come innesto di elementi etnici nella musica pop occidentale) nasce da molto prima, dai primi lavori di Peter Gabriel, Paul Simon, Brian Eno e David Byrne, Jean Michel-Jarre; o, in Italia, da Ivano Fossati o De André, solo per citare i miei primi. Ma non ho ritenuto di trarne ispirazione fino a quando non ho avuto l'esigenza di raccontare in musica episodi vissuti in prima persona, e l'Africa non è diventata, più che una semplice palette stilistica, un elemento importante della mia esperienza.  

mp3: la donna che voleva restare seduta

YouTube: https://youtu.be/mlfSTl8xcnk


mercoledì 25 agosto 2021

memorie da un mondo perfetto

Un perfetto blend di ritmica trascinante ma con fondo malinconico. Personalmente l'ho sempre legato alla lettura di un fumetto di Alan Moore ("for the man who has everything"), in cui Superman viene costretto a immaginare come sarebbe stata la sua vita se avesse potuto continuare a viverla sul suo pianeta (da cui l'immagine scelta per il video su YouTube) ma credo che a ciascuno possa raccontare una storia diversa.

Un frammento del brano è stato utilizzato in un video di Lepida TV della serie "Incontri con i protagonisti della ricerca"

mp3: memorie da un mondo perfetto

YouTube: https://youtu.be/fqEtCABEI4w


mercoledì 4 agosto 2021

sono ancora capace di apprezzare un regalo

Altro pezzo del 1999 rielaborato in una forma definitiva per Musica per segreterie telefoniche nel 2002. Mi piace perché in un minuto e mezzo sviluppa compiutamente un'idea, non ha bisogno di più tempo per raccontare quello che deve raccontare, che è un po' la sfida e il divertimento dei pezzi di questa raccolta. Sono come i cortometraggi nel cinema, o i racconti in letteratura. Suoni metallici, ma come possono essere nel laboratorio di un costruttore di robot alla Hugo Cabret, di un giocattolaio magico, di un orologiaio matto. 

YouTube: https://youtu.be/zi0sHIMgxxc

mp3: Sono ancora capace di apprezzare un regalo

venerdì 16 luglio 2021

la calligrafia nell'educazione del fanciullo

Una costruzione un po' più rigorosa dei brani che aprono l'album, con un tema ricorrente che qualcuno ha avvicinato alla sigla di un poliziesco alla Derrick, forse per un'impronta di leggero swing, anche se poi si sviluppa seguendo sentieri inattesi, proprio come certe sigle di telefilm. Registrato con suoni di plastica, ma con in mente una big band. 

YouTube: https://youtu.be/Ua5yJmd_LUA


mp3: la calligrafia nell'educazione del fanciullo

mercoledì 9 giugno 2021

dialogo tra un semaforo e un ippocastano

Serio o comico? Infantile o dadaista? Surrealismo o musica da cartoni animati? Credo che per me ci sia sempre l'aspetto "gioco", ma, come ho avuto modo di approfondire in un intervento in un autorevole podcast (https://illaboratoriodelprofessorodd.wordpress.com/2019/02/18/toy-music/), si può fare musica molto seria anche coi giocattoli.


YouTube: https://youtu.be/R_bRmY67VsE


mp3:    dialogo tra un semaforo e un ippocastano

mercoledì 3 marzo 2021

ultimi abbagli, sul finire del buio

Questo nasce da uno degli appunti digitali (MIDI) più vecchi che abbia mai registrato, è una delle prime tracce sul primo floppy (!). Ancora non mi interessava la musica elettronica nel senso della creazione di suoni sintetici, piuttosto cercavo di imitare suoni analogici, cercando di simulare piccoli ensemble acustici anche se improbabili (arpa, tromba e piano elettrico), inseguendo costruzioni minimali e modulari e giocando sulla sovrapposizione e inseguimento di voci. In pratica l'idea ricorrente era di usare strutture tipiche della musica sintetica ma con strumentazione acustica, però simulata con suoni sintetici (mi rendo conto del loop delirante). I riferimenti in questo senso (per molto del materiale raccolto poi in "Musica per segreterie telefoniche") vanno da René Aubry a Pascal Comelade alla ineguagliabile Penguin Café Orchestra. Questa piccola idea musicale, alla quale però sono molto affezionato, in seguito l'ho riciclata come riff di apertura di una canzone chiamata "Portati via".