giovedì 13 gennaio 2022

della stessa stoffa delle nostre ali

In origine ci fu il progetto di un concept album, che girava intorno alla vita segreta di un giardino, con una idea tipo poesia simbolista. A occhio e croce, l'ispirazione era più in zona Davide Sylvian che Stevie Wonder, ma a distanza di tempo chi può dirlo? Secrets of the beehive era un album che mi aveva folgorato, a partire dalla copertina. Ma possedevo anche The secret life of plants. 

Facevo passeggiate in solitaria nella natura per ascoltare il silenzio delle piante e della microfauna.

Uno dei testi che avevo abbozzato era appunto un dialogo tra farfalle, che tra l'altro parafrasava il celeberrimo verso di Shakespeare.

Alla fine di quel progetto resta solo la canzone Il giardino, e il titolo di questo brano.

I più attenti potranno notare che l'ultimo minuto del pezzo tradisce inequivocabilmente uno dei miei più grandi amori dell'epoca, l'inarrivabile Penguin Café Orchestra.


mp3: della stessa stoffa delle nostre ali

martedì 7 dicembre 2021

costruiremo un mondo a misura di bambino

 Un altro breve sketch piuttosto cinematico - c'è qualcosa nel ritmo di leggermente fuori tempo e quindi sottilmente spiazzante, ma tutto sommato un discreto stacco da documentario scientifico anni '80

mp3: costruiremo un mondo a misura di bambino


sabato 9 ottobre 2021

giorni di improvvise partenze e inattesi ritorni

Forse il pezzo dell'album in cui è più evidente l'origine del progetto legata all'idea dei treni.

Un frammento del brano è stato utilizzato in un video di Lepida TV della serie "Incontri con i protagonisti della ricerca"

sabato 4 settembre 2021

la donna che voleva restare seduta

Terzo pezzo dichiaratamente africano del mio repertorio, insieme a Terra Rossa e Of Africa Again, il titolo è ispirato a un episodio reale, l'incontro - in un campo profughi nella regione dei Grandi Laghi - con una donna che non voleva più alzarsi da terra. Per YouTube ho comunque scelto di non utilizzare la fotografia reale, ma una generata appositamente, soprattutto per rispetto per una vicenda decisamente drammatica.

Il mio incontro con la "world music" (intesa come innesto di elementi etnici nella musica pop occidentale) nasce da molto prima, dai primi lavori di Peter Gabriel, Paul Simon, Brian Eno e David Byrne, Jean Michel-Jarre; o, in Italia, da Ivano Fossati o De André, solo per citare i miei primi. Ma non ho ritenuto di trarne ispirazione fino a quando non ho avuto l'esigenza di raccontare in musica episodi vissuti in prima persona, e l'Africa non è diventata, più che una semplice palette stilistica, un elemento importante della mia esperienza.  

mp3: la donna che voleva restare seduta

YouTube: https://youtu.be/mlfSTl8xcnk


mercoledì 25 agosto 2021

memorie da un mondo perfetto

Un perfetto blend di ritmica trascinante ma con fondo malinconico. Personalmente l'ho sempre legato alla lettura di un fumetto di Alan Moore ("for the man who has everything"), in cui Superman viene costretto a immaginare come sarebbe stata la sua vita se avesse potuto continuare a viverla sul suo pianeta (da cui l'immagine scelta per il video su YouTube) ma credo che a ciascuno possa raccontare una storia diversa.

Un frammento del brano è stato utilizzato in un video di Lepida TV della serie "Incontri con i protagonisti della ricerca"

mp3: memorie da un mondo perfetto

YouTube: https://youtu.be/fqEtCABEI4w